👨‍🔬I PREMI NOBEL HANNO SEMPRE RAGIONE? 🔬

La scienza e la ricerca scientifica si basano sul principio del metodo sperimentale. Il principio del metodo scientifico è l’osservazione sperimentale, dalla quale discende la comprensione del fenomeno fisico e la sua descrizione in termini di un modello. Insomma è una modalità tipica con cui la scienza cerca di comprendere i fenomeni naturali, raggiungendo in modo più obiettivo possibile e oggettivo la conoscenza della realtà che ci circonda.

Il metodo sperimentale poggia i suoi rigorosi principi sull’ oggettività, la verificabilità e la condivisione delle ipotesi, raccogliendo dati empirici sotto un’attenta analisi logico-razionale utilizzando la matematica come linguaggio scientifico.

Dobbiamo tutto questo a Galileo Galilei, da cui anche il nome metodo galileiano, tutti gli studi e la raccolta di dati che portano alla costruzione di una teoria. Sebbene la paternità ufficiale del metodo scientifico, nella forma rigorosa sopra definita, sia attribuita storicamente a Galileo Galilei, studi scientifici sperimentali e rigorosi hanno radici molto più antiche.

Da sempre tutta la comunità scientifica si basa su questo metodo per sondare la verità. Qualsiasi evento osservato deve essere studiato attentamente, eseguendo degli esperimenti, correlandoli con dei modelli fisici si arriva all’elaborazione di un modello matematico e alla probabile formalizzazione di una teoria.

Detto così sembra semplice, invece, come sempre la situazione spesso e volentieri si infittisce e trovare una soluzione non è una cosa così scontata.

Quindi comprendere un fenomeno non sempre ha un andamento lineare, anzi spesso è tortuoso e alcune volte può condurre ad errori nell’interpretazione di dati e dei fenomeni osservati. Capite benissimo che l’accesso a queste informazioni e studi è già di per sé complesso per gli addetti ai lavori e diventa quasi sempre inaccessibili alle persone che non hanno delle conoscenze e competenze nei diversi settori scientifici.

E allora come si fa a capire se una notizia può essere vera o falsa? Come si fa a distinguere una fake news da uno studio scientifico validato dalla comunità scientifica? Di chi ci possiamo fidare?

In queste tre domande gira tutto il mondo delle pseudoscienze e della disinformazione.

Ricordo sempre una fantastica intervista a Piero Angela sul rapporto tra scienza e divulgazione. Per i pochi terrestri che non lo conoscono, Piero Angela è uno dei divulgatori scientifici che hanno segnato un’era, molti di noi siamo cresciuti con le sue puntate di Superquark. Forse per alcuni di noi, me compreso, dobbiamo anche a lui la nostra curiosità per la scienza.

Eppure oggi nonostante gli enormi progressi scientifici, c’è molta diffidenza verso la scienza e la tecnica. Si tenta sempre di avere risposte più rassicurante molte volte, invece di comprendere la realtà dei fatti. Le bugie alcune volte sono più rassicuranti!

La scienza richiede un’onestà intellettuale, ed è soprattutto per questo che non ci si deve fidare delle persone, ma solo dei fatti.

Come aggiunse lo stesso Piero Angela: “La velocità della luce non si decide per alzata di mano, a maggioranza“. Questo ci suggerisce che le verità scientifiche non sono democratiche e non si decidono in base alla volontà o al piacere dei singoli, ma devono rispettare le leggi di natura, e la natura se ne frega di quello che vogliamo noi!

Quindi no prove no party! Nonostante questo sia un’assioma della scienza, in rete e nelle discussioni quotidiane spesso questa cosa non prevale, perdendo così di vista il ruolo delle evidenze scientifiche nella formulazione di verità oggettive.

Si parla spesso di principio di autorità e come spesso di usa nei discorsi pseudoscientifici per indottrinare la maggior parte delle persone ignare e suscettibili. Alcuni mesi fa ho parlato in questo sito sul principio di autorità e come sia una scorciatoia dialettica: ci permette, infatti, di ignorare la parte difficile della scienza: portare prove e confutare le prove altrui.

l principio d’autorità consiste nel far accettare, senza possibilità di critica, il pensiero di una data persona (l’autorità) sulla base del fatto che questa deve essere considerata superiore. Un uso popolare di questo principio è: “Siccome lo ha detto Tizio, che è qualcuno, allora deve essere sicuramente vero. Caio, che non è nessuno, non ha alcun diritto di criticare”. Anche se un premio Nobel afferma qualsiasi cosa non significa necessariamente che abbia ragione a prescindere! E stiamo parlando di un premio Nobel, mica del primo Pinco Pallino!

La storia è piena zeppa di esempi di errori anche grossolani commessi da premi Nobel. Il Premio Nobel è uno dei premi più prestigiosi e importanti a livello mondiale. Viene assegnato a persone viventi che si siano distinte per aver apportato “Benefici all’umanità”. Ma questo non esime i vincitori a dimostrare le loro teorie con prove valide.

Molte persone non comprendono proprio questo passaggio fondamentale, agli scienziati viene dato un premio molto importante come il premio Nobel, ma non viene assegnato il potere dell’infallibilità.

Vediamo insieme alcuni esempi più eclatanti nella storia di uomini famosi e illustri premi Nobel.

Anche i premi Nobel cascano nelle fake news e nelle bufale scientifiche.

Sindrome da premio Nobel

Esiste proprio una “sindrome da premio Nobel”, ovvero la tendenza di molti scienziati a sostenere, dopo aver ritirato il Nobel, teorie preudoscientifiche, solitamente riguardanti materie che non competono loro affatto.

Il primo esempio di “cantonate” di cui vorrei parlarvi è quella del medico premio Nobel Alexis Carrel. Medico, inventore di mezzi terapeutici, sostenitore dell’eugenetica, nel 1912 ottenne il Premio Nobel per la medicina. Nel 1902, si convinse di avere assistito a un miracolo di Lourdes e questo lo portò ad abbandonare l’ateismo. Essendo anche un sostenitore dell’eugenetica è stato un sostenitore di questa teoria per eliminare persone con disabilità. Inoltre supportò esplicitamente i programmi eugenetici dei nazisti.

Alexis Carrel | French surgeon, sociologist, and biologist | Britannica
Alexis Carrel (Sainte-Foy-lès-Lyon, 28 giugno 1873 – Parigi, 5 novembre 1944)

Teorie sul primato della specie e dell’ obiettivo del miglioramento della specie umana sono state caldeggiate anche da altri scienziati. Forse l’esempio più emblematico è quello di James Watson premio Nobel assieme a Francis Crick per aver scoperto la struttura del DNA.

Alcuni anni fa James Watson dichiarò: “C’è una differenza media tra neri e bianchi sui test di QI. Direi che la ragione è genetica”. Eppure non abbiamo però alcuna prova definitiva che esista una differenza, come sostiene Watson, prevalentemente genetica. Insomma la sua teoria è senza alcuna prova scientifica, quindi vale zero! Molti associano queste dichiarazioni alle farneticazioni di un vecchio malato! Una caduta di stile da parte di un premio Nobel.

Ahimé anche i chimici non sono da meno. Uno di questi è Linus Pauling, addirittura doppiamente premio Nobel per la Chimica nel 1954 e per la Pace nel 1962. Si convinse che alte dosi di vitamina C e altre sostanze potessero curare e prevenire molte malattie anche il cancro. Coniò il termine ortomolecolare per definire un approccio terapeutico basato sulla somministrazione di alte dosi di specifiche sostanze già contenute nell’organismo. Ovviamente le sue teorie sono state messe alla prova con dei test clinici e sono risultate false, ma per tutta la vita non abbandonò la sua errata teoria. Nonostante la conferma dell’errata teoria era palese agli occhi della comunità scientifica, non bastò per fermare la deriva di numerose informazioni pseudoscientifiche e di vendite di numerosi integratori spacciati come rimedi miracolosi.

Il premio Nobel Linus Pauling implicato nella questione UFO – CUT – Centro  Ufologico Taranto
Linus Pauling

Diciamo che i chimici affollano questa classifica nefasta. Un altro Nobel per la chimica che sbroccò fu Kary Mullis, vincitore del Nobel per la chimica nel 1993 assieme a Michael Smith per aver messo a punto la tecnica della reazione a catena della polimerasi (o PCR). Una tecnica rivoluzionaria usata in qualsiasi laboratorio di biologia, in particolare anche oggi per la pandemia. Ecco un esempio di genio e sregolatezza! Mullis ha pubblicamente rifiutato il nesso causale HIV e Aids, e fu anche un negazionista del riscaldamento globale. Probabilmente la sua dichiarazione di essere stato rapito dagli alieni e di fare uso di LSD non aiutò molto a sostenere le sue più disparate teorie. Tutte ovviamente smentite.

È morto Kary Banks Mullis, ha sdoppiato il Dna - La Voce di MBA
Kary Banks Mullis

Più attuale invece è Luc Montagnier, vincitore per la scoperta del virus dell’HIV insieme a Barré-Sinoussi del premio Nobel della medicina nel 2008. Oggi molti lo riconoscono per le sue fantasiose teorie sul virus SARS-CoV-2. Eppure il premio Nobel non è nuovo a teorie mai provate e non supportate da nessun dato certo. Una di queste è la cosiddetta memoria dell’acqua; ovvero grazie alle proprietà dell’acqua, il DNA e altre molecole biologiche sarebbero in grado di emettere onde elettromagnetiche, in grado di trasportare un’informazione diversa da quella di tutte le altre onde elettromagnetiche (nelle quali tutti gli organismi, e l’intero pianeta, sono immersi). Questa teoria è stata supportata da molti per confermare un’altra teoria pseudoscientifica, ovvero quella dell’omeopatia. Gli studi clinici in doppio cieco hanno ripetutamente dimostrato che i rimedi omeopatici (non è infatti permesso dalla legge italiana chiamarli “farmaci”, ma si possono comunque detrarre dalle tasse) non hanno attività superiore ai placebo. Eppure questa bufala è difficile da digerire!

Secondo Montagnier il coronavirus è stato manipolato per un vaccino  anti-Aids
Luc Montagnier

Inoltre secondo una sua teoria recentissima sul virus SARS-CoV-2, è presente una sequenza di HIV e questo per Montagnier, dimostra come il virus sia stato creato in laboratorio. Invece no! Le parole del professore si rifanno a un articolo indiano pubblicato qualche mese fa e poi subito ritirato a causa delle innumerevoli inesattezze.

La figura di Luc Montagnier dimostra come la cosiddetta “Sindrome del premio Nobel” possa colpire un grande studioso, che può sbagliare e dire anche cose non sensate.

Quindi adesso capite che l’affermazione: ” E’ stato detto da un premio Nobel, quindi è vero!”, è una stupidaggine colossale! Chiedete sempre le fonti e gli studi!

Dott. Francesco Domenico Nucera


FONTI:

https://www.wired.it/scienza/lab/2019/12/07/sindrome-nobel-bufale-premiati/

https://oggiscienza.it/2010/06/29/il-nobel-e-la-memoria-dellacqua/

https://terramatta.net/sindrome-da-nobel-il-falso-potere-dellinfallibilita/

https://scienze.fanpage.it/malattia-del-nobel-quando-anche-scienziati-premiati-come-einstein-alimentano-le-fake-news/

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