Con l’inizio dei primi freddi autunnali e soprattutto invernali fanno nuovamente capolino le influenze stagionali.
Molto probabilmente molti di voi ormai siete a conoscenza che le influenze, soprattutto quelle stagionali, sono causate da virus di vari tipi che nel nostro Paese si manifestano annualmente nei mesi freddi, benché siano possibili episodi occasionali anche al di fuori dei mesi invernali.
Su questo canale ho più volte parlato e discusso di virus e patologie respiratorie, soprattutto durante il periodo della pandemia da SARS-CoV-2. Ho anche descritto in altri articoli la differenza tra virus e batteri. Possiamo tutto sommato definire i virus come vere e proprie “macchine molecolari”, in quanto sono molto semplici nella loro composizione e ancora la scienza dibatte sul fatto se siano o meno entità viventi! Semplici perché composti da un involucro proteico, detto capside, contenente un acido nucleico (DNA o RNA). Questo involucro a sua volta è circondato da una membrana glicolipidica esterna, chiamata envelope.

Sono parassiti endocellulari obbligati. Praticamente, significa che per sopravvivere hanno bisogno di un organismo vivente. I virus sono di varie forme e dimensioni, certo parliamo di dimensioni nanometriche, ovvero un miliardesimo di metro, comprese tra 10 e 300 nanometri.
Ovviamente la Covid-19 non è stata la prima patologia causata da un virus. I virus sono “macchine molecolari” antichissime, si stima che siano in circolazione da più di 3 miliardi di anni, insomma la storia dell’uomo è insignificante paragonata alla loro! E non solo ci surclassano in numero, ma abbiamo anche capito di non essere la specie più letale sulla faccia della terra.
Ma tranquilli molti di loro sono innocui, non potete nemmeno immaginare con quanti virus o batteri ci imbattiamo quotidianamente, seduti sul divano, nell’aria che respiriamo o digitando lo schermo del nostro smartphone. La nostra stessa pelle è un universo per loro!
Ma se alcuni di loro sono “pacifici”, invece altri sono proprio “i rissosi” del quartiere e ci danno spesso delle noie! L’uomo si è dovuto confrontare, ciclicamente con epidemie e pandemie. E’ una guerra che lascia spesso e volentieri morte e disagi sociali e sanitari.
Ma nel tempo, grazie alla scienza, abbiamo trovato vari modi per sconfiggere o tenere a bada i virus. La nostra più grande vittoria è stata la vaccinazione! E si, queste “cattivone” di big pharma hanno inventato cure, che in alcuni casi hanno debellato pandemie molto pericolose!
Eppure ciclicamente alcune di esse tornano, ma perché? E soprattutto cosa sta succedendo in questo periodo con le nuove influenze? Cerchiamo di dare delle risposte, ovviamente alla luce dei dati disponibili di epidemiologia e di ricerche scientifiche in atto.
La scienza fonda le sue teorie su osservazioni e dati riproducibili, lo stesso vale per le scienze mediche, un campo pervaso spesso da disinformazione e fake news!
INFLUENZA E SANITA’
L’influenza è un problema di sanità pubblica con un considerevole impatto dal punto di vista epidemiologico, clinico ed economico.

Il motivo è duplice: da una parte abbiamo virus con un tasso di contagiosità diversa e quindi la loro variabilità genetica e dall’altra l’andamento epidemico e stagionale. L’influenza è una malattia respiratoria acuta causata da virus influenzali. E’ detta malattia stagionale che, ovviamente, nel nostro emisfero, risulta essere il periodo invernale.
Dati epidemici cominciarono ad essere sostanziosi dal 1933 e da allora sono stati identificati quattro tipi di virus tutti appartenenti alla famiglia Orthomyxoviridae: tipo A e B, responsabili della sintomatologia influenzale classica; il tipo C, di scarsa rilevanza clinica (infatti la maggior parte dei soggetti sono asintomatici) e il tipo D che ancora oggetto di studio.

Virus influenzali https://www.frontiersin.org/articles/10.3389/fimmu.2018.01581/full
i virus A sono ulteriormente suddivisi in sottotipi sulla base di differenze molecolari nelle due glicoproteine che si trovano sulle membrane: l’emoagglutinina (HA) e la neuraminidasi (NA).
Ormai abbiamo capito come funzionano i virus ad RNA, come per i coronavirus anche questi presentano la marcata tendenza a mutare, soprattutto presentano delle variazioni antigeniche nelle due glicoproteine HA e NA che permettono di eludere la risposta immunitaria dell’ospite e quindi a diffondersi con più facilità.
Ed essendo che l’attività di sorveglianza per selezionare i ceppi specifici è molto attenta e minuziosa da parte della comunità scientifica, ogni anno si tiene conto di queste variabili nella formulazione dei vaccini. Ecco spiegato perché i vaccini dell’anno precedente risultano inadeguati per proteggere dai virus stagionali nuovi.
Insomma diventa una partita di scacchi tra la variabilità genetica e la ricerca scientifica!
Di pandemie influenzali la storia umana è piena e soprattutto con intervalli non sempre prevedibili. Come nel 1918 con la “Spagnola”, un sottotipo di H1N1 responsabile probabilmente di oltre 20 milioni di decessi.
Molti di voi ricordano anche altri tipi di pandemia influenzali come quella del 1957, detta “Asiatica”, causata da un sottotipo H2N2 o nel 1968 quella di “Hong Kong” da un sottotipo di H3N2.
Una pandemia più recente nel 2009 causata dal virus A(H1N1).pdm09 che a partire da metà Aprile in città diverse come in Messico hanno riportato casi di infezione nell’uomo. Anche se la maggior parte dei casi di questa influenza sono stati lievi, nel solo primo anno nel mondo si contano tra i 100.000 e i 400.000 morti.
In Italia, casi particolarmente noti di interesse per l’elevato numero di influenzati sono stati causati da virus del tipo H3N2 con picchi di più di 8 milioni di malati a letto in un singolo mese.

Ricordiamo che i virus influenzali si trasmettono prevalentemente per via aerea (come il coronavirus) e si diffondono molto facilmente attraverso le goccioline che il malato produce tossendo o parlando. La trasmissione avviene anche per contatto diretto attraverso le mani contaminate sugli occhi, naso e bocca.
Ma cosa c’è dietro l’attuale impennata e quale sarà la nuova normalità?
L’AUSTRALIANA
Secondo alcuni esperti per questo autunno/inverno 2022, ci attenderà una stagione di casi influenzali di intensità medio-alta, dai 6 ai 7 milioni di casi, ipotesi che si sta rivelando corretta, in considerazione anche del fatto che in Australia, già nel loro periodo invernale, ovvero agosto, si è già verificata una delle stagioni più pesanti, la peggiore degli ultimi 5 anni, con l’arrivo del virus AH3N2, già battezzato con il nome appunto di australiana.
Qualche avvisaglia con il Il Virus Respiratorio Sinciziale (VRS) nel 2021 l’avevamo avuta, ma con l’arrivo di questa nuova ondata influenzale dobbiamo analizzare bene la situazione.
Ma come mai questa intensità di casi? Bella domanda, e ovviamente anche in questo caso le ipotesi e le teorie in campo sono molte. Diciamo semplicemente (anche se con i virus abbiamo capito che di semplice non c’è nulla) che le teorie più accreditate al momento per la comunità scientifica sono queste:
📌probabilmente il Covid19 e tutte le misure di prevenzione hanno giocato un ruolo in questa storia. Infatti secondo numerosi esperti la questione sarebbe molto più complessa rapportabile alla presenza di una diversa causa chiamata “debito di immunità”. Cioè per i bambini più grandi e gli adulti che sono stati precedentemente infettati, il problema è la diminuzione dell’immunità. In assenza di esposizione a un virus, i livelli di anticorpi diminuiscono. E in un periodo di distanziamento sociale e uso di dispositivi di protezione individuale se da un lato sono state delle armi importantissime nella lotta contro il Covid19, dall’altro potrebbero averci resi più suscettibili all’influenza e al virus respiratorio sinciziale.
📌Un altro aspetto da considerare e ovviamente degno di nota è la circolazione dei virus influenzali che è certamente intensificata e massiccia, ma a far crescere il numero delle sindromi simil-influenzali, in queste prime settimane di sorveglianza, hanno concorso anche altri virus respiratori, seppur in misura minore. Oltre al Sars-CoV-2, si parla ad esempio di altri Coronavirus umani, Rhinovirus, virus Parainfluenzali, Adenovirus. Tra i piccolissimi preoccupa invece il Virus Resporatorio Sinciziale (RSV) che colpisce i neonati soprattutto in inverno, causando bronchioliti.
📌Un terzo fattore noto che l’influenza colpisce ogni stagione invernale fino al 30% dei soggetti di età pediatrica. Tra i motivi troviamo sicuramente la mancanza di precedenti esperienze immunologiche, la relativa immaturità del sistema immunitario e la partecipazione ad attività scolastiche, ludiche e sportive con conseguente rischio aumentato di contagio.
L’influenza”, si legge su Epicentro dell’Iss, “è contraddistinta da un repentino manifestarsi di sintomi generali e respiratori, dopo un’incubazione in genere abbastanza breve (circa 1-2 giorni) e che durano solitamente per 3-4 giorni, potendo tuttavia prolungarsi per una/due settimane”. La maggior parte delle persone, infatti, guarisce entro una settimana senza che siano necessarie cure mediche e nei soggetti sani è raro che insorgano complicazioni. Particolare attenzione va riservata, quindi, a donne in gravidanza, bambini fra i 6 mesi e i 5 anni, anziani, pazienti con malattie croniche o sottoposti a terapie che indeboliscono il sistema immunitario, obesi gravi e personale sanitario.
Inoltre queste forme influenzali si manifestano generalmente con sintomi molto simili alla Covid-19 e questo potrebbe portare ad un panico spesso immotivato, andando a ingolfare i pronto soccorsi degli ospedali. Quindi niente panico e analizziamo qualche numero a nostra disposizione fino ad ora per cercare di capire qualcosa.
NUMERI E DATI
Secondo l’ultimo rapporto pubblicato il 9 Dicembre 2022 dal Sistema di Sorveglianza Integrata dell’Influenza dell’Istituto Superiore di Sanità (Influnet), durante la settimana 48/2022 sono stati segnalati, attraverso il portale InfluNet, 1.263 campioni clinici ricevuti dai diversi laboratori afferenti alla rete InfluNet e, tra i 1.145 analizzati, 472 (41,2%) sono risultati positivi al virus influenzale, tutti di tipo A (368 di sottotipo H3N2, 22 H1N1pdm09 e 82 non ancora sottotipizzati). Nell’ambito dei suddetti campioni analizzati, 123 (10,7%) sono risultati positivi per SARS-CoV-2, mentre 211 sono risultati positivi per altri virus respiratori, in particolare: 138 (12%) RSV, 43 (3,8%) Rhinovirus, 12 Coronavirus umani diversi da SARS-CoV-2, 7 virus Parainfluenzali, 6 Adenovirus, 4 Metapneumovirus e 1 Bocavirus.
Nel complesso, dall’inizio della stagione fino alla settimana 48/2022, su un totale di 2.889 campioni clinici raccolti dai diversi laboratori, 1.122 (38,8%) sono risultati positivi al virus influenzale, di cui 1.120 di tipo A (99,8%) e 2 di tipo B (0,2%). Nell’ambito dei virus A, 931 sono risultati H3N2 (83%) e 40 H1N1pdm09 (3,6%), mentre 149 non sono stati ancora sottotipizzati. Tra i suddetti campioni finora analizzati, 253 (8,7%) sono risultati positivi al SARSCoV-2 e 488 (16,9%) ad altri virus respiratori, per la maggior parte RSV (9%) e Rhinovirus (4,5%).

Quello che si evince dai dati è che la curva dei contagi continua la sua corsa entrando nella cosiddetta fase di “intensità alta” con una statistica di:
- 16 casi per mille soggetti, in particolare i bambini sono i più colpiti (50.2 casi ogni mille soggetti di età inferiore ai 5 anni).
- 943 mila casi nella settimana dal 28 novembre al 4 dicembre, per un totale di oltre 3.5 milioni di casi dall’inizio del monitoraggio.
Possiamo capire meglio la situazione analizzando questo grafico in basso, che mette in evidenza l’andamento dell’influenza “australiana” (ovvero di quest’anno, in rosso), in confronto a quelle degli anni passati.

Risalta subito che le due stagioni passate (nero tratteggiato) sono state molto basse, presumibilmente grazie all’uso massivo delle mascherine.
Mentre per la situazione attuale, si potrebbe dedurre da questi dati che il picco sarà raggiunto prima del solito, ma che allo stesso tempo sarà molto più consistente (alto), ovvero ci saranno molti più pazienti colpiti.
Quindi che fare? Intanto come ogni influenza per la maggior parte dei soggetti sani e giovani passerà molto probabilmente con un decorso lieve o moderato, invece situazione diversa e da attenzionare e quella dei soggetti fragili ed anziani. Come sempre anche se sembra ridondante ripeterlo (ma forse dato gli ultimi eventi mi sembra di no!), come ogni anno, la vaccinazione antinfluenzale rappresenta un’opportunità per tutti di avere un’alleato in più contro i virus influenzali.
Piccola pillola per concludere, ma è proprio vero che Il freddo fa venire il raffreddore e/o influenza? Anche se le nostre mamme ci rincorrono con il giubbotto nelle mani, non esiste una vera e propria correlazione diretta tra freddo e rischio di malattia; effettivamente alcuni virus (come quello dell’influenza) godono tuttavia di una maggior diffusione durante la stagione fredda, ma questo probabilmente è legato a diversi fattori, alcuni di questi sono probabilmente i cambiamenti nelle mucose dell’apparato respiratorio indotti dalla temperatura fredda (per esempio una riduzione dell’efficacia delle ciglia o una maggior secchezza cutanea), la riduzione della risposta immunitaria e una maggior capacità di dispersione e persistenza nell’ambiente da parte del virus, grazie per esempio alla ridotta umidità.
Quindi adottiamo tutte quelle misure che già conosciamo per la stagione invernale!
Dott. Francesco Domenico Nucera
FONTE:
https://www.grupposandonato.it/news/2022/ottobre/influenza-2022-2023
https://www.epicentro.iss.it/influenza/flunews
https://w3.iss.it/site/rmi/influnet/pagine/rapportoinflunet.aspx