Ultimamente sui social e in generale in rete si è intrapresa una caccia alle streghe dopo che l’Unione Europea ha dato il via libera alla commercializzazione di alcuni insetti. Infatti dal 26 gennaio potranno essere commercializzate nell’Unione Europea le larve del verme della farina minore (Alphitobus diaperinus) congelate, in pasta, essiccate. L’autorizzazione, proposta dalla Commissione europea e approvata dagli Stati Ue, arriva dopo l’ok dato a partire dalla fine del 2021 prima alle larve gialle della farina, poi alla locusta migratoria e da ultimo ai grilli.
Come ovviamente succede in questi casi ci sono sempre dispute, spesso accese e si creano come allo stadio dei sostenitori. Ma qui facciamo divulgazione scientifica e il mio scopo è quello di portare la discussione su un altro livello: cerchiamo di chiarire cosa dice la scienza al riguardo e soprattutto mettere in risalto i miti e le bufale che anche in questo caso stanno popolando il mondo digitale.
Il cibo a base di insetti è il nuovo cult alimentare, il web si divide tra i sostenitori più accaniti che vorrebbero assaggiare qualsiasi insetto e i puristi che inorridiscono solo all’idea. E si sa dove c’è caos mediatico crescono e prolificano le fake news!
“Insetti commestibili: il cibo del futuro”?

Negli ultimi anni, gli insetti commestibili sono diventati sempre più popolari come alternativa alimentare sostenibile e nutriente. Ma cosa sono gli insetti commestibili e perché sono diventati una tendenza alimentare così interessante?
Il cibo a base di insetti è un’alternativa sempre più popolare alla carne tradizionale, soprattutto per chi cerca di ridurre l’impatto ambientale della propria dieta. Gli insetti sono una fonte di proteine sostenibili, in quanto richiedono meno acqua e terreno rispetto al bestiame, emettono meno gas serra e producono meno rifiuti.
Da alcune studi si stima che nel 2050 saremo più di 9 miliardi di persone, vivremo su un pianeta con risorse sempre più scarse, meno terre coltivabili a disposizione, senza contare inquinamento, le deforestazioni provocate dal pascolo e surriscaldamento del clima globale. E dobbiamo tener conto che già oggi più di 800 milioni di persone al mondo muoiono di fame.
Quindi è doveroso ricercare nuovi alimenti che possano coniugare un corretto fabbisogno energetico con il rispetto per l’ambiente che ci circonda. E quindi gli insetti potrebbero essere una eventuale soluzione ai nostri problemi?
Analizziamo come sempre il problema con l’aiuto della scienza e degli studi in questo campo.
PERCHE’ GLI INSETTI COMMESTIBILI POTREBBERO ESSERE UN’ALTERNATIVA OTTIMALE?
Gli insetti commestibili sono un’opzione alimentare a base di insetti, utilizzati come fonte di proteine e altri nutrienti. Gli insetti commestibili più comuni includono cavallette, grilli, vermi della farina e bachi da seta, ma esistono molte altre specie di insetti che possono essere consumati. Gli insetti commestibili sono molto popolari in alcune culture, come quelle asiatiche, ma sono diventati sempre più diffusi anche in Occidente.
Ma perché gli insetti commestibili potrebbero essere una valida alternativa alimentare? Ecco alcuni motivi, secondo la scienza, per cui potrebbe avere senso considerare l’idea di includere gli insetti nella tua dieta:
📌 Nutrienti: gli insetti sono una fonte di proteine di alta qualità, con un contenuto di proteine che varia dal 20% al 70% del peso secco. Gli insetti contengono anche acidi grassi essenziali, vitamine e minerali come ferro, zinco e calcio, acidi grassi insaturi e polinsaturi (PUFA) della serie omega-3 e omega-6. Inoltre, cavallette e grilli sono fonte di vitamina B12, mentre il baco da seta di vitamina A. Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha riconosciuto gli aspetti nutrizionali positivi degli insetti.
📌 Sostenibilità ambientale: la produzione di insetti richiede meno acqua, meno cibo e meno terra rispetto alla produzione di proteine animali tradizionali, come la carne bovina. Gli insetti hanno anche un’impronta ecologica ridotta rispetto alla produzione di carne bovina, che ha un impatto significativo sul cambiamento climatico. Secondo alcune stime della FAO, dal punto di vista ambientale, gli insetti presentano un’alta efficienza di conversione nutrizionale, in media possono convertire 2 Kg di cibo in 1 Kg di massa, laddove un bovino necessita di 8 Kg di cibo per produrre l’aumento di 1 Kg di peso corporeo.
Basti pensare che per la produzione di un chilo di carne di maiale siano necessari circa 3500 litri di acqua, 2300 litri per un chilo di carne di pollo e ben 43000 litri per un chilo di carne di vitello. Senza contare che l’anidride carbonica emessa per produrre un chilo di carne di vitello è pari a 150 kg, contro ai 15 Kg di CO2 per produrre un kg di proteine dai bachi da seta.
📌 Disponibilità: gli insetti sono presenti in tutto il mondo e molti di essi sono facili da coltivare. Ci sono circa 1.900 specie di insetti che sono commestibili e molti di essi possono essere raccolti in natura.
📌 Variazione del cibo: aggiungere insetti alla tua dieta può offrirti una maggiore varietà di cibi, nonché una varietà di sapori e consistenze. Gli insetti possono essere cucinati in modi diversi, come fritti, arrostiti, bolliti o essiccati. A questo punto molti potrebbero storcere il naso, ecco perché per superare questo ostacolo, ci sono molti produttori di alimenti a base di insetti che stanno cercando di rendere questa opzione più appetitosa e accessibile al grande pubblico. Ad esempio, gli insetti possono essere macinati e trasformati in farina per la preparazione di prodotti da forno, come pane e pasta, o utilizzati per creare barrette proteiche e snack salati.
Il problema è il cambiamento culturale e psicologico che c’è dietro. Inoltre, è importante assicurarsi che gli insetti che si mangiano siano coltivati o raccolti in modo sostenibile e sicuro per il consumo umano. E qui arriviamo ad uno dei tanti punti cruciali di chi contesta questa alternativa alimentare: la sicurezza e la salubrità. E fanno molto bene a chiederselo, perché si tratta di alimentazione e cibo!
LA SCIENZA SULLA SICUREZZA DEGLI INSETTI COME CIBO

Negli ultimi anni, sono stati condotti diversi studi scientifici sull’uso degli insetti in cucina.
Uno studio pubblicato sulla rivista “Food Chemistry” nel 2018 ha analizzato il contenuto di proteine, grassi e minerali in diverse specie di insetti ed ha evidenziato che alcune di queste possono contenere quantità significative di proteine e minerali, quali ferro, zinco e calcio.
Un altro studio, pubblicato nel 2020 sulla rivista “Journal of Insects as Food and Feed”, ha valutato la qualità nutrizionale di un pasto a base di farina di grilli, confrontandolo con un pasto a base di carne di pollo.
I risultati hanno mostrato che il pasto a base di farina di grilli aveva un contenuto proteico simile a quello del pollo, ma con un contenuto di grassi saturi significativamente inferiore.

Inoltre, un’analisi pubblicata nel 2021 sulla rivista “Sustainability” ha esaminato l’opinione dei consumatori europei riguardo all’uso degli insetti come fonte di proteine alimentari. I risultati hanno mostrato che, sebbene molti consumatori si dimostrassero scettici all’idea di consumare insetti, un numero significativo di loro era disposto a provarli, soprattutto se presentati in modo attraente e gustoso.
Infine, uno studio pubblicato nel 2019 sulla rivista “Food Quality and Preference” ha esaminato l’effetto della presentazione degli insetti in cucina sulla percezione dei consumatori riguardo al gusto e alla qualità del cibo. I risultati hanno mostrato che la presentazione degli insetti in modo attraente e creativo può aumentare la percezione della qualità del cibo e migliorare la volontà dei consumatori di provarli.
In sintesi, gli studi scientifici sull’uso degli insetti in cucina indicano che questi rappresentano una fonte di proteine sostenibile e nutrienti per l’alimentazione umana, ma è necessario lavorare per superare le barriere culturali e psicologiche che impediscono la loro accettazione da parte dei consumatori.
E sulla sicurezza? Cosa dice ad oggi la scienza?
Dopo una rigorosa procedura di valutazione scientifica effettuata dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), gli Stati membri hanno dato alla Commissione il via libera per autorizzare un operatore del settore alimentare a immettere alcuni prodotti “nuovi” nel mercato dell’UE. L’Unione Europea ha stilato una lista di insetti considerati sicuri e commestibili per il consumo umano. La lista include:
Grilli (Acheta domesticus)
Cavallette (Locusta migratoria)
Bruchi di farfalla (Lepidoptera)
Vespe (Vespula spp.)
Formiche (diverse specie)
Scarafaggi (Blatta spp.)
Cimici (Cimex lectularius)
Zanzare (Culicidae)
Tuttavia, va notato che l’elenco non è esaustivo e che la regolamentazione sul consumo di insetti varia tra i paesi dell’UE. Inoltre, il consumo di insetti non è ancora ampiamente diffuso in Europa. È importante sottolineare che gli alimenti di recente autorizzazione sono soggetti alle norme dell’UE che disciplinano l’etichettatura degli allergeni. Queste individuano un elenco di 14 ingredienti che devono essere chiaramente segnalati sull’etichetta, come uova, latte, pesce, crostacei e ora gli insetti. Grazie a queste norme, le persone che soffrono di allergie alimentari possono prendere decisioni informate ed evitare prodotti contenenti sostanze alle quali sono sensibili.
FALSI MITI

Purtroppo, come per molte altre questioni, anche l’uso degli insetti per l’alimentazione può essere oggetto di notizie false o distorte, spesso definite come “fake news”. Ecco alcuni esempi di fake news sugli insetti per uso alimentare:
🐛Gli insetti sono pieni di batteri e parassiti: questa affermazione non è completamente falsa, in quanto alcuni insetti possono portare con sé microrganismi patogeni. Tuttavia, gli insetti allevati per l’alimentazione umana sono sottoposti a rigorosi standard di igiene e sicurezza alimentare, proprio come qualsiasi altro alimento.
🐜 Gli insetti contengono sostanze tossiche: anche questa affermazione è parzialmente vera, in quanto alcune specie di insetti possono contenere sostanze tossiche come l’acido formico. Tuttavia, gli insetti usati per l’alimentazione umana sono selezionati proprio per evitare quelle specie che possono contenere sostanze nocive.
🦗Gli insetti non sono buoni da mangiare: questa affermazione dipende dai gusti personali di ognuno. Tuttavia, gli insetti sono un alimento tradizionale in molte culture del mondo e, come ho menzionato prima, molti studi scientifici dimostrano che possono essere una fonte nutrizionale sostenibile e salutare.
Il riconoscimento ufficiale degli insetti come alimento per l’uomo non può prescindere dalla presenza di dati microbiologici e chimici che ne attestino la sicurezza per il consumatore.
In generale, per evitare di cadere nelle trappole delle fake news sugli insetti per uso alimentare, è importante informarsi sempre da fonti affidabili e verificare le notizie prima di condividerle o diffonderle.
GLI INSETTI SONO GIA’ UNA REALTA’
Forse non tutti sanno che l’uso degli insetti per uso alimentare è già una realtà da molto tempo.
A Viterbo, infatti, la farina di insetti è usata come alimento dei polli, e in particolare delle galline ovaiole, sin dal 2019.
La farina di insetti viene prodotta da diversi anni in alcuni Paesi del nord Europa. Uno di questi è l’Olanda, dove le uova prodotte da galline nutrite con gli insetti vengono ampiamente sponsorizzate e pubblicizzate come “più naturali”. Ovviamente anche qui il marketing trova terreno fertile!
Inoltre in alcuni cibi e bevande che quotidianamente facciamo uso, alcuni componenti minoritari sono estratti da insetti! Non ci credete? Ecco l’esempio più eclatante è quello del colorante alimentare rosso, noto con la sigla E120 che è estratto dalla cocciniglia. Gli insetti vengono fatti seccare e poi il colore estratto con dell’alcool. Vi sembra disgustoso? Molti preferiscono i coloranti naturali a quelli di sintesi. Sono insetti molto piccoli, infatti per ottenere 1 chilogrammo di colorante, occorrono 80 mila insetti secondo le stime Fao. Dopodiché vengono macinati per ottenere la polvere poi trattata con acqua calda per estrarre la molecola colorata, l’acido carminico.

Quindi la storia della cocciniglia è parzialmente vera, ma decontestualizzata e mira solo a spaventare la gente, facendo credere di mangiare insetti, e ripeto non è proprio così.
In conclusione, l’alimentazione a base di insetti potrebbe essere un’alternativa interessante e sostenibile per il futuro dell’alimentazione umana.
Mentre alcune persone possono essere scettiche riguardo all’idea di mangiare insetti, molti altri paesi e culture hanno una lunga tradizione riguardo al loro consumo, e molte aziende stanno investendo nella produzione di alimenti a base di insetti. Naturalmente, ci sono anche moltissime sfide da affrontare, come la necessità di garantire standard elevati di igiene e sicurezza alimentare e l’educazione del pubblico riguardo ai benefici e alle pratiche sostenibili del consumo di insetti. Tuttavia, con la crescente preoccupazione per un futuro più sostenibile e la necessità di sfamare una popolazione sempre più crescente, forse probabilmente dovremmo guardare nuovi orizzonti. Quindi l’alimentazione a base di insetti potrebbe essere una soluzione? Ai posteri l’ardua sentenza!
Dott. Francesco Domenico Nucera
FONTE:
https://www.fao.org/3/i3253e/i3253e.pdf
https://ec.europa.eu/newsroom/sante/items/712990/en
https://food.ec.europa.eu/safety/novel-food_en
Giovanni Sogari. “Entomophagy and Italian consumers: an exploratory analysis”. Progress in Nutrition, Volume 17 (No 4), December 2015
Food and Agriculture Organization of the United Nations. Edible insects. Future prospects for food and feed security. Report FAO 2013
https://www.aboutpharma.com/animal-health/zootecnia-e-agricoltura-la-promessa-degli-insetti/
https://www.efsa.europa.eu/it/news/edible-insects-science-novel-food-evaluations
https://www.efsa.europa.eu/it/topics/topic/novel-food
https://efsa.onlinelibrary.wiley.com/doi/10.2903/j.efsa.2021.6343
http://insecta-conference.com/wp-content/uploads/2018/12/BAB_Heft-100_Insecta2018.pdf