8 Marzo, giornata di sole a Milano, dal mio studio vedo una città ancora in ginocchio, stanca, delusa e colpita nel profondo. Una primavera che tarda ad arrivare, ma nonostante tutto, un pensiero va alle nostre donne. Instancabili pilastri della nostra società. A dire la verità ero un poco riluttante nello scrivere questo articolo, secondo me, è superficiale considerare l’importanza di una donna solo un giorno all’anno. Io odio alcuni formalismi che la società ci impone di seguire. Cosa pensare e soprattutto quando pensare. L’8 Marzo ha un valore storico sicuramente fondamentale, ma la donna è donna, sempre, non solo l’8 Marzo.
Da sempre la donna è stata un simbolo e una musa di poeti e pittori, sulla sua natura sono state spese poesie e parole cariche di amore. La stessa iconografia di bellezza ha fattezze femminili.
Eppure le donne, hanno sempre dovuto lottare doppiamente, hanno sempre dovuto sostenere il peso sociale e privato nella storia. Ed è proprio vero che dietro un grande uomo c’è una grande donna. Il mondo è pieno di esempi, soprattutto nel nostro campo quello scientifico.
Esempi celebri come Maria Salomea Skłodowska, più conosciuta come Marie Curie, moglie del fisico Pierre Curie. Nel 1903 fu insignita del premio Nobel per la fisica per i loro studi sulle radiazioni e, nel 1911, del premio Nobel per la chimica per la sua scoperta del radio e del polonio.
Oppure la dottoressa Rita Levi Montalcini, icona e scienziata italiana più famosa del nostro secolo. Conquista nel 1986 il Nobel per la Medicina, lavorando allo studio sul fattore di crescita nervoso o NFG.
Come dimenticare, l’astronoma fiorentina, Margherita Hack. Membro dell’Accademia Nazionale dei Lincei, ha lavorato in molti osservatori americani ed europei. Ad oggi è la più importante e nota astrofisica italiana del Novecento. Una delle mie scienziate preferite!
Come non annoverare, Rosalyn Sussman-Yalow, americana, fisica, lavorava nell’ospedale dei veterani del Bronx. Vinse il premio Nobel per la Madicina nel 1977 per la scoperta della tecnica radioimmunoligica.
Infine, giusto per citare un chimico che ha segnato un passo fondamentale nella nostra storia è Rosalind Franklin. Si specializza in diffrazione ai raggi X e negli anni Cinquanta lavora nell’unità di cristallografia del laboratorio di Randall al King’s College di Londra, ma deve competere con un ambiente maschilista. La sua grande scoperta è identificare e fotografare la forma B del DNA.
La lista è molto più lunga, e sicuramente non si ferma solo nella scienza. Il ruolo delle donne in ogni settore della nostra vita è importante come quello dell’uomo e il superamento di certe barriere sociali e mentali rappresenta un imperativo categorico di ogni società civile.
La donna è un faro per molti uomini. Io, per esempio, devo tanto a mia madre. E’ stata lei a coniare il mio carattere e la mia indole, a suscitare in un piccolo me l’amore per la lettura e per lo studio. Sono un uomo di scienza soprattutto grazie a lei.
E anche per questo dovremmo ringraziare sempre le nostre donne!
Ma come mai si scelse la mimosa come simbolo di questa festa? Intanto la mimosa è un è un albero originario della Tasmania, ma che, giunto nel nostro paese verso la metà del 1800.
Originaria dell’Australia, l’Acacia dealbata appartiene al genere Acacia, alla sottofamiglia delle Mimosoideae e alla famiglia delle Fabaceae. I suoi fiori, come sappiamo, hanno un aroma gradevole e molto caratteristico.

La pianta di mimosa può raggiungere anche grandezze considerevoli.
Questa specie è da noi la più diffusa, ma in coltivazione ve ne sono molte altre e possono variare sia il portamento sia alcune caratteristiche peculiari.
La scelta è ricaduta su questo fiore perché nel linguaggio dei fiori, indica forza e femminilità.
Certamente il suo significato di forza e femminilità può indicare il carattere femminile, così come la morbidezza e la delicatezza dei suoi fiori. Però esiste un momento storico un cui la pianta è diventato il simbolo della Giornata internazionale della donna: nel 1946 le donne dell’UDI (Unione Donne Italiane), femministe appartenente al PCI (Partito Comunista Italiano), cercavano un fiore per celebrare la prima Festa della Donna del dopoguerra. Fu scelta la mimosa perché era uno dei primi fiori a sbocciare a inizio marzo e aveva il vantaggio di essere poco costosa.
Come disse Teresa Mattei: “scegliamo un fiore povero, facile da trovare nelle campagne“.

Anche la chimica di questo fiore è complesso e affascinante, un poco come le donne!
L’odore è il risultato di circa 50 composti chimici diversi.
La composizione della frazione volatile dei nettari extrafiorali della mimosa è costituito principalmente da derivati non terpenici con il 59,3%, cui fanno seguito i sesquiterpeni idrocarburi con il 36,6%. Sono presenti anche i monoterpeni ossigenati, i monoterpeni idrocarburi e gli apocarotenoidi in piccole concentrazioni. Gli uni e gli altri sono largamente diffusi in natura come componenti di oli essenziali di varie piante (ai quali conferiscono odore caratteristico). Nel caso dei sesquiterpeni idrocarburi il β-caryophyllene con il 19,6% è il costituente principale. La molecola possiede un anello ciclobutano, una rarità nelle sostanze organiche naturali.

Fra i derivati non terpenici è lo (Z)-3-hexenol acetate con il 48,5% ad essere presente in
maggior quantità.

CLASSI DI COMPOSTI
DELLA MIMOSA:


Per le composizioni olfattive a base di mimosa si usa il para-metilacetofenone, un composto chimico responsabile dell’odore dolce di ciliegia-cumarina, parente stretto dell’acetofenone.
Il longicyclene rappresenta, invece, circa il 9.2% della composizione della frazione volatile dei nettari extrafiorali della mimosa.

Insomma, un fiore dal carattere deciso, complesso e dalla oggettiva bellezza. Direi azzeccato per descrivere le donne.
Buon 8 Marzo a tutte le donne!
Dott. Francesco Domenico Nucera
FONTI:
Pichersky E,Gershenzon. The formation and function of plant volatiles: perfumes for
pollinator attraction and defense. Current Opinion in Plant Biology 2002, 5: 237-243
Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the orders and families of flowering plants: APG III, in Botanical Journal of the Linnean Society 161(2 ): 105–121, 2009, DOI:10.1111/j.1095-8339.2009.00996.x.
https://www.focus.it/cultura/storia/giornata-internazionale-della-donna-8-marzo