Basta dire che “il clima è sempre cambiato”.

Prendetevi un pò di tempo per leggere e riflettere su un argomento molto importante: l’emergenza climatica. Questo articolo è una piccola review che prende in analisi anche gli ultimi studi scientifici sul cambiamento climatico: cause, correlazioni ed eventuali effetti sulle nostre vite.

Nel mio articolo sul cambiamento climatico, desidero ringraziare l’esperienza preziosa che ho acquisito presso 3BMeteo. Questa esperienza ha arricchito il mio articolo, consentendomi di approfondire gli aspetti tecnici e scientifici del cambiamento climatico in modo accurato e informato. Sono grato a 3BMeteo per il contributo che hanno dato al mio articolo.

Cosa significa avere un bias?

In questo canale di informazione è stata più volte ripetuta la parola “fake news”. E abbiamo capito ormai che si tratta di tutte quelle informazioni inventate, ingannevoli e distorte attraverso i mezzi di informazione. Diciamo che questa definizione è molto riduttiva, perché dentro questo universo ci sono delle sfaccettature più o meno complesse. Ecco perché sarebbe meglio usare il termine “information disorder”.

Inoltre se ci mettiamo pure che ognuno di noi ha dei bias cognitivi, ovvero, forme di distorsione della valutazione causata dal pregiudizio, il problema delle fake news è difficile da scardinare! Per questo, i bias consentono di parlare e giudicare comportamenti spesso sulla base di cose apprese per sentito dire.

Uno dei tanti esempi di questo tipo è la narrazione nelle questioni scientifiche che includono i temi del cambiamento climatico.

Quali sono i fenomeni più importanti del cambiamento climatico?

Il cambiamento climatico è un fenomeno che sta avendo un impatto significativo sulla vita sulla Terra. Si tratta di un cambiamento graduale della temperatura media del nostro pianeta, che sta causando effetti a lungo termine sui sistemi naturali e sociali.

Eppure nonostante le evidenze scientifiche mostrano che il cambiamento climatico è causato principalmente dalle attività umane, in particolare dalle emissioni di gas serra prodotte dalla combustione di combustibili fossili come il petrolio, il carbone e il gas naturale, per alcune persone è ancora difficile associare questa correlazione di dati con il fenomeno in atto.

Motivo? I più disparati e spesso confusi. Ricordate i bias cognitivi detti precedentemente, la difficoltà ad accettare e trovare delle fonti attendibili di alcune notizie, spesso se scientifiche e quel senso di complottismo che alberga in ognuno di noi, fa di questa disinformazione una seria minaccia per la lotta al cambiamento climatico.

Le conseguenze del cambiamento climatico sono molteplici e riguardano diverse aree della vita umana. Ad esempio, l’aumento delle temperature sta causando la fusione dei ghiacciai e il conseguente innalzamento del livello del mare, minacciando molte città costiere e le loro infrastrutture. Inoltre, il cambiamento climatico sta anche causando eventi meteorologici estremi come alluvioni, siccità, uragani e ondate di calore che hanno effetti devastanti sull’agricoltura, la sicurezza alimentare e la salute umana.

Cosa possiamo fare noi per ridurre il riscaldamento globale?

Secondo molti studi per affrontare il cambiamento climatico, è necessario ridurre drasticamente le emissioni di gas serra attraverso l’adozione di politiche e tecnologie a basse emissioni di carbonio. Ciò può includere l’uso di fonti di energia rinnovabile come l’energia solare e eolica, l’aumento dell’efficienza energetica degli edifici e dei trasporti e la transizione verso pratiche agricole più sostenibili.

Inoltre, è importante che anche i singoli individui agiscano per ridurre le loro emissioni di gas serra. Ciò può essere fatto adottando pratiche come l’uso del trasporto pubblico, l’acquisto di prodotti locali e biologici e la riduzione del consumo di carne.

Ma in questo articolo approfondiremo maggiormente gli studi e cosa dicono gli esperti sul cambiamento climatico!

Le bugie hanno le gambe corte?

Alle affermazioni che spesso si sentono del tipo: “Il sole è il responsabile del riscaldamento climatico e noi non ci possiamo fare nulla”, oppure “Riscaldamento del pianeta? Ma se fa freddo” (Libero), che valore dare?

Dal punto di vista scientifico pari a zero! Nel primo caso non è completamente falsa questa affermazione, infatti è un caso di distorsione delle informazioni perché non correttamente contestualizzate.

Nel secondo caso, diciamo che i giornalisti non aiutano alcune volte nella corretta informazione. Non dobbiamo confondere il clima o la temperatura locale, per esempio della nostra città o regione, con il trend delle temperature annuali mondiali.

Però devo spezzare anche una lancia in favore dell’opinione pubblica e dell’informazione e ciò mi rende molto speranzoso sulla mia attività di divulgazione scientifica: Stefano Caserini, docente di Mitigazione dei cambiamenti climatici al Politecnico di Milano e coordinatore di climalteranti.it, afferma che rispetto a dieci anni fa la situazione è nettamente migliorata: «Oggi più del 99% degli scienziati riconosce il riscaldamento climatico di origine antropica. E in effetti sui siti scientifici e sulle testate più autorevoli le fake news non compaiono più, mentre sono diventate virali sul web. 

Diciamo anche che secondo una ricerca della Brown University, circa il 25% dei tweet sul clima sono opera di bot, ovvero programmi automatici creati per diffondere in questo caso bufale!

Gli studi attuali sul cambiamento climatico cosa mostrano?

Affrontiamo e cerchiamo di comprendere cosa dice la scienza sul tema cambiamento climatico e per farlo nel modo più corretto possibile analizzeremo gli studi e i dati in nostro possesso, perché come dico sempre “no prove no party!” La scienza si fonda sul metodo scientifico e non sulle opinioni!

credit Jsalinero @gettyimages

Gli studi attuali sul cambiamento climatico dimostrano che il riscaldamento globale è in corso e che le sue conseguenze stanno diventando sempre più evidenti. Secondo il rapporto del 2018 del Panel Intergovernativo sul Cambiamento Climatico (IPCC), il livello medio dei mari è aumentato di circa 15 cm dal 1900 e si prevede che aumenti di altri 26-77 cm entro il 2100, a seconda delle emissioni future di gas serra. Inoltre, il rapporto indica che la temperatura media globale è già aumentata di circa 1 grado Celsius rispetto ai livelli preindustriali e che il riscaldamento globale sta causando effetti sempre più gravi sulle persone e sugli ecosistemi in tutto il mondo.

Gli studi indicano anche che il cambiamento climatico sta causando eventi meteorologici estremi sempre più frequenti e intensi, come alluvioni, uragani, ondate di calore e siccità. Ad esempio, il 2020 è stato il secondo anno più caldo mai registrato, con gravi incendi boschivi in Australia, negli Stati Uniti e in Sud America, e con un record di 30 tempeste tropicali nell’Atlantico.

Inoltre, gli studi mostrano che le attività umane sono la principale causa del cambiamento climatico e che le emissioni di gas serra devono essere drasticamente ridotte per evitare gli effetti più gravi del riscaldamento globale. Il rapporto del IPCC del 2018 indica che per limitare l’aumento della temperatura media globale a 1,5 gradi Celsius al di sopra dei livelli preindustriali, le emissioni nette di gas serra devono essere ridotte del 45% entro il 2030 e raggiungere lo zero entro la metà del secolo.

Inoltre secondo il Rapporto del 2018 dell’Organizzazione Mondiale della Meteorologia (OMM): ha indicato che le concentrazioni di gas serra nell’atmosfera hanno raggiunto livelli record e che il riscaldamento globale sta accelerando.

Quello che si evince è che il 2018 si classifica come il quarto anno più caldo mai registrato. L’anno 2016 rimane l’anno più caldo mai registrato (1,2 °C al di sopra del dato di base preindustriale).

Non è per essere catastrofisti, ma prendiamo ad esempio gli incendi che hanno devastato l’Australia dal 2019 al 2020, sono dei segnali che qualcosa non sta andando per il verso giusto!

Ruby Mountain Hotshots. The Ruby Mountain Interagency Hotshot Crew, Bureau of Land Management, were assigned to several large fires across the country in 2020. Photo by BLM. Original public domain image from Flickr

Stiamo parlando di muri di fiamme di circa 70 metri e circa 19 milioni di ettari di territorio in fiamme e ovviamente l’effetto drammatico sulla vita degli animali. Secondo il WWF si stima che circa 3 miliardi di animali abbiano perso la vita, considerando i dati più recenti sulle densità delle diverse popolazioni di mammiferi (143 milioni), rettili (2,46 miliardi), uccelli (181 milioni) e anfibi (51 milioni), e tenendo conto degli animali colpiti indirettamente dagli effetti secondari del fuoco.

E se questo non dovesse bastare basti pensare che negli ultimi decenni stiamo assistendo alla morte della barriera corallina, le foreste pluviali in fiamme e la fusione dei ghiacciai.

Uno studio del 2019 pubblicato sulla rivista Science Advances: ha analizzato l’aumento del livello del mare causato dal disgelo dei ghiacciai e ha concluso che il livello del mare potrebbe aumentare di oltre 2 metri entro il 2100, se le emissioni di gas serra non sono ridotte.

Dello stesso periodo è anche un rapporto del Global Carbon Project: esso ha mostrato che le emissioni di gas serra a livello globale sono aumentate di nuovo nel 2019, dopo tre anni di stabilità. Da questo report emerge che Cina è prima al mondo per emissioni di CO2 .

Più recente è uno studio del 2020 pubblicato sulla rivista Nature Climate Change: tale studio ha analizzato i dati degli ultimi 40 anni sugli eventi meteorologici estremi e ha concluso che la maggior parte degli eventi estremi può essere attribuita al cambiamento climatico causato dalle attività umane.

Molti di questi studi, sembrano concordare sul fatto che il cambiamento climatico sia una minaccia grave e che sono necessarie azioni immediate per affrontarlo.

Perché il clima sta cambiando?

Cerchiamo di analizzare insieme con l’aiuto di alcuni studi e misure della temperatura media globale negli ultimi due secoli il perché il clima stia cambiando in modo così brusco.

L’anno 2020 è statisticamente legato al 2016 per l’anno più caldo mai registrato dall’inizio della registrazione nel 1880 (fonte: NASA/GISS) . Questo grafico mostra l’aumento della temperatura media globale dal 1880 ad oggi. È possibile vedere come la temperatura media sia aumentata di circa 1 grado Celsius dal 1880 ad oggi.

Credit: NASA/GISS
Data source: NASA’s Goddard Institute for Space Studies (GISS).

Un marker climatico può essere la concentrazione di anidride carbonica. L’anidride carbonica è il gas serra più importante della Terra : un gas che assorbe e irradia calore. 

La registrazione moderna dei livelli di anidride carbonica atmosferica è iniziata con le osservazioni registrate all’Osservatorio di Mauna Loa alle Hawaii. Dalle analisi quello che si evince è che il ciclo stagionale di alti e bassi (piccoli picchi e valli) è guidato dalla crescita estiva e dal decadimento invernale della vegetazione dell’emisfero settentrionale. La tendenza, invece, a lungo termine all’aumento dei livelli di anidride carbonica è guidata dalle attività umane. 

Immagine NOAA Climate.gov
credit Climate.gov Media

Questo grafico mostra come le concentrazioni di anidride carbonica nell’atmosfera siano aumentate drasticamente negli ultimi due secoli. La concentrazione di anidride carbonica è salita da circa 280 parti per milione (ppm) prima della rivoluzione industriale a oltre 400 ppm oggi.

Sulla terraferma, il 2022 è stato nominalmente il settimo anno più caldo osservato ed è effettivamente legato al 2021 e al 2015. Il grafico in basso mostra l’aumento della temperatura media globale negli ultimi 250 anni. È possibile vedere come la temperatura media sia aumentata drasticamente a partire dalla seconda metà del XX secolo.

credit Berkeley Earth

La storia infinita sul clima.

Come si può vedere dal grafico, la temperatura media globale è rimasta relativamente stabile negli ultimi 2000 anni fino a quando non si verifica un brusco aumento della temperatura nella seconda metà del XX secolo. Questo aumento sembra essere causato dalle emissioni di gas serra prodotte dalle attività umane come l’uso di combustibili fossili e la deforestazione, come indicato dai dati scientifici.

Il grafico mostra anche che ci sono state fluttuazioni della temperatura nel passato, ma queste fluttuazioni sono state graduali e spesso limitate a regioni specifiche del pianeta.

L’aumento della temperatura globale causato dalle emissioni di gas serra prodotte dall’uomo è un evento senza precedenti nella storia recente della Terra. Questo grafico supporta l’idea che il cambiamento climatico attuale è causato principalmente dall’attività umana, e non può essere spiegato da fattori naturali.

E anche per i ghiacciai sembra che le cose non vadano bene. E’ vero che la temperatura globale ha fluttuato naturalmente nel corso degli ultimi 1000 anni, con periodi di raffreddamento e di riscaldamento. Ad esempio, si nota un periodo relativamente caldo noto come il “medioevo caldo” che si verifica tra il 950 e il 1250 d.C. e un periodo di raffreddamento noto come la “piccola era glaciale” che si verifica tra il 1500 e il 1850 d.C.

Come si evince dal grafico viene mostrata l’area totale dell’Oceano Artico coperta da almeno il 15% di ghiaccio ogni settembre dal 1979 al 2022. Dal 1980, la quantità di ghiaccio che sopravvive all’estate è diminuita del 13,1% ogni decennio. 

Dati del National Snow and Ice Data Center (NSIDC).
credit Climate.gov Media

Diciamo che dalla mole di dati in nostro possesso possiamo con una buona probabilità affermare che il cambiamento climatico attuale non è solo un fenomeno naturale, ma è fortemente influenzato dalle attività umane.

Anche l’ Agenzia spaziale europea, nota internazionalmente con l’acronimo ESA, è un’agenzia che utilizza tecnologie spaziali avanzate per monitorare il clima e studiare i cambiamenti climatici. 

Tra i dati forniti dall’ESA, ci sono immagini satellitari che mostrano l’evoluzione della copertura glaciale, la temperatura della superficie terrestre e gli effetti del cambiamento climatico sui sistemi oceanici e atmosferici. Ad esempio, l’ESA ha lanciato il satellite CryoSat-2, che fornisce dati sulla quantità di ghiaccio marino e terrestre presente sul nostro pianeta. Questi dati sono essenziali per comprendere l’evoluzione della copertura glaciale e il suo impatto sul livello del mare.

Inoltre, l’ESA ha lanciato il satellite Sentinel-3, che fornisce immagini ad alta risoluzione delle temperature della superficie terrestre e dei mari, rilevando anche la presenza di fenomeni meteorologici estremi come uragani e cicloni.

Gli scienziati possono così analizzare i cambiamenti climatici e i loro effetti sui ghiacciai anche in aree molto remote in cui non vengono effettuate misurazioni meteorologiche a terra.  

Come sfatare la bufala della frase “il clima è sempre cambiato”?

La frase “il clima è sempre cambiato” è spesso utilizzata da coloro che negano la gravità del cambiamento climatico causato dall’uomo. Tuttavia, questa affermazione è una bufala perché nasconde il fatto che il cambiamento climatico attuale è senza precedenti nella storia recente della Terra. I motivi principali che spingono la quasi totalità della comunità scientifica ad affermare che il cambiamento climatico sia anche fortemente dipendente dalle azioni umani sono le seguenti:

  1. I dati scientifici mostrano che l’aumento della temperatura media globale e la velocità con cui sta avvenendo sono senza precedenti nella storia recente della Terra. Mentre il clima è sempre cambiato, non c’è stato un cambiamento così rapido e intenso come quello che stiamo vedendo ora.
  2. L’uomo è il principale responsabile del cambiamento climatico: I dati scientifici indicano che l’attuale cambiamento climatico è causato principalmente dalle emissioni di gas serra prodotte dalle attività umane, come l’uso di combustibili fossili e la deforestazione. Queste emissioni stanno causando un aumento della temperatura globale e un cambiamento dei modelli climatici.
  3. I modelli climatici sono basati sulla scienza: I modelli climatici utilizzati per prevedere il cambiamento climatico sono basati sulla scienza e sulla ricerca scientifica, che viene costantemente aggiornata e migliorata. I dati raccolti su temperatura, precipitazioni, ghiaccio e altri fattori climatici, combinati con la conoscenza scientifica dell’atmosfera e dell’oceano, sono alla base dei modelli climatici.

Quindi la frase “il clima è sempre cambiato” è una bufala perché cerca di minimizzare l’importanza del cambiamento climatico attuale e non tiene conto del fatto che l’uomo è il principale responsabile del cambiamento climatico in corso. La scienza ci dice che il cambiamento climatico è reale e sta accadendo ora, e dobbiamo agire per mitigare i suoi effetti.

In conclusione, il cambiamento climatico è un problema complesso e globale che richiede la collaborazione di tutti i paesi e le comunità per essere affrontato con successo. È importante che la società sia consapevole delle conseguenze del cambiamento climatico e agisca per limitarne gli effetti e adattarsi ai cambiamenti inevitabili.

Dott. Francesco Domenico Nucera


FONTI:
  • credit @gettyimagespro

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