Se ci chiedessero come avremmo trascorso questo anno, tutto avremmo potuto dire tranne di trovarci nel mezzo di una pandemia a livello mondiale. Continuiamo a fare i conti con la morte e il panico di un virus, di cui ancora non conosciamo tutti i suoi aspetti. Si è discusso tanto, anzi a mio modesto parere spesso troppo! Perché se da una parte è fondamentale che tutti siano correttamente informati sui rischi e sui metodi di prevenzione, dall’altro un’informazione distorta o spesso non avvalorata da prove e dati certi ha gettato molti nello sconforto e nel panico più totale.

Succede a causa del pessimo giornalismo a cui stiamo assistendo in questi giorni, relativo alle notizie riguardo alla sospensione dei vaccini anti-Covid AstraZeneca in Italia e in alcune nazioni in Europa.
Quindi in questo articolo, cerco di dare una corretta informazione e divulgazione scientifica sui fatti di cui siamo a conoscenza fino ad ora. E’ corretta la psicosi e la paura verso il vaccino AstraZeneca, tanto da far intasare in questi giorni i centralini delle varie ASL di chiamate di cittadini che chiedevano di disdire il proprio appuntamento per la vaccinazione?
Cosa dice la scienza al riguardo. Cerchiamo di affrontare il problema chiarendo alcuni punti fondamentali, cercando di rassicurare chi dovrà in queste settimane affrontare la vaccinazione con il vaccino “incriminato”.
Partiamo con chiarire intanto, che l’AIFA non ha bloccato la somministrazione del vaccino, ma di un lotto a livello precauzionale, in particolare il lotto ABV2856, dopo la segnalazione di “tre eventi avversi fatali” legati, secondo i primi accertamenti, a trombosi e coaguli del sangue. I decessi riguardano tre militari in Sicilia ai quali erano state somministrate dosi dal lotto indicato. Ma l’allarme si estende anche ad altri Paesi Ue che, per un lotto differente finito sotto accusa.
Vero, la paura è la normale reazione della mente di fronte allo sconosciuto, una volta che una cosa si conosce e capisce non c’ è più posto per la paura, casomai per tutt’ altri sentimenti. Ecco perché la conoscenza è l’arma migliore contro la paura e la superstizione.
Il vaccino AstraZeneca è da sempre stato catalogato come vaccino di serie “B”. Già etichettare un vaccino di serie A o B, è inutile, e anche controproducente dal punto di vista della divulgazione. Inutile perché si mettono in relazioni vaccini che sono realizzati con tecnologie completamente differenti, quindi già alla base c’è un difetto di forma. E’ come mettere il relazione il tumore con una caduta dalla bicicletta!
Ma vediamo come è stato realizzato il vaccino AstraZeneca.
Come funziona il vaccino AstraZeneca

Si tratta del terzo vaccino arrivato nel nostro Paese per prevenire la malattia COVID-19, causata dall’infezione del virus SARS-CoV-2. Anche questo vaccino, come i precedenti Pfizer BioNTech e Moderna, è stato autorizzato da EMA (European Medicines Agency – Agenzia Europea per i Medicinali) e da AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) ed è indicato nelle persone a partire dai 18 anni di età.
I vaccini Pfizer BioNTech e Moderna contengono una molecola chiamata RNA messaggero (mRNA) con istruzioni per produrre una proteina da SARS-CoV-2, il virus che causa COVID-19. Dobbiamo sottolineare che, i vaccini non contengono il virus stesso e non può causare COVID-19.
Il vaccino ideato da AstraZeneca, invece, è un vaccino a vettore virale ed è stato realizzato utilizzando l’adenovirus degli scimpanzè (ChAdOx1 – Chimpanzee Adenovirus Oxford 1), non inferiore a 2,5 x 108 unità infettive, un virus responsabile del raffreddore comune in questi animali. Tale virus è incapace di replicarsi e innocua per l’organismo umano. E’ un vettore nel quale è stato inserito il materiale genetico della proteina Spike, per introdurre nelle cellule umane il materiale genetico della proteina Spike, quella che permette al virus SARS-CoV-2 di innescare l’infezione responsabile di COVID-19.

Non è una tecnologia nuova come per i vaccini a m-RNA. I vettori virali sono stati usati anche per esempio nel primo vaccino approvato per Ebola alla fine del 2019. Quindi qualora ce ne fosse ancora bisogno di ribadire la sicurezza del vaccino, siamo già in possesso di numerosi precedenti studi e dati solidi.
COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
Dai documenti resi noti da AIFA il 02/02/2021, si evince che COVID-19 Vaccine AstraZeneca è utilizzato per prevenire COVID-19, malattia causata dal coronavirus SARS-CoV-2. COVID-19 Vaccine AstraZeneca viene somministrato ad adulti di età pari o superiore a 18 anni.
Il vaccino stimola le difese naturali dell’organismo (il sistema immunitario) a produrre anticorpi e globuli bianchi specializzati che agiscono contro il virus, fornendo così protezione contro COVID-19. Nessuno dei componenti di questo vaccino può provocare COVID-19.
Si tratta di flaconcini multidose contenenti 8 dosi o 10 dosi da 0,5 mL per flaconcino.
Una dose (0,5 mL) contiene:
Adenovirus di scimpanzé che codifica per la glicoproteina spike del SARS-CoV-2 (ChAdOx1-S)*, non inferiore a 2,5 x 108 unità infettive (U.Inf)
*Prodotto in cellule renali embrionali umane geneticamente modificate (HEK) 293 e mediante tecnologia del DNA ricombinante.
Eccipiente con effetti noti:
Ogni dose (0,5 mL) contiene circa 2 mg di etanolo.
Sempre secondo il referto, il ciclo di vaccinazione con COVID-19 Vaccine AstraZeneca consiste in due dosi separate da 0,5 mL ciascuna. La seconda dose deve essere somministrata da 4 a 12 settimane (da 28 a 84 giorni) dopo la prima dose.
Da studi di fase III, la sicurezza complessiva di COVID-19 Vaccine AstraZeneca si basa su un’analisi ad interim di dati aggregati di quattro studi clinici condotti nel Regno Unito, in Brasile e in Sudafrica. Al momento dell’analisi, 23.745 partecipanti di età ≥18 anni sono stati randomizzati e hanno ricevuto COVID-19 Vaccine AstraZeneca o il controllo. Di questi, 12.021 hanno ricevuto almeno una dose di COVID-19 Vaccine AstraZeneca e 8.266 hanno ricevuto due dosi. La durata mediana del follow-up è stata di 62 giorni dopo la dose 2.
RISULTATI
Nei vaccinati con la posologia approvata (2 dosi a distanza di 4-12 settimane l’una dall’altra) sono stati osservati 64 casi di COVID-19 su 5.258 individui vaccinati e 154 casi su 5.210 del gruppo di controllo. Nel complesso, l’efficacia vaccinale di COVID-19 Vaccine AstraZeneca è risultata pari al 59,5% nel prevenire la malattia sintomatica. Nei partecipanti che presentavano una o più comorbilità, l’efficacia del vaccino è stata del 58,3%.
In coloro che hanno ricevuto la seconda dose dopo 12 settimane dalla prima, l’efficacia dopo 14 giorni dalla seconda dose, è stata dell’82,4%. In tutti i partecipanti che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino, a partire da 22 giorni dopo la prima dose non si sono osservati casi di ospedalizzazione (0%, su 8.032), rispetto a 14 casi (0,2%, su 8.026), di cui uno fatale, segnalati per il controllo.
Inoltre, un articolo pubblicato il 6 Marzo sulla prestigiosa rivista Lancet ci sottolinea il fatto che non esistono vaccini di “serie B” come il tanto vituperato vaccino AstraZeneca. L’articolo specifica che già dopo la prima dose, l’efficacia è al 76% sulla malattia con sintomi e sulle forme severe efficacia del 100%. Con la seconda dose a tre mesi, il primo valore sale a 81.3% e permane l’efficacia totale su sintomi severi.
Aggiornamento vaccini
Facendo seguito alla nota circolare protocollo n° 0005079-09/02/2021-DGPRE, dal titolo “Aggiornamento vaccini disponibili contro SARS-CoV-2/COVID-19 e chiarimenti sul consenso informato”, a seguito del parere del CTS dell’ AIFA , trasmesse con nota protocollo n° 0019693- 17/02/2021 e alle successive precisazioni del Consiglio Superiore di Sanità trasmesse in data odierna
si rappresenta la possibilità di utilizzo del vaccino COVID-19 VACCINE ASTRAZENECA nella fascia di età compresa tra i 18 e i 65 anni (coorte 1956), ad eccezione dei soggetti estremamente vulnerabili. Tali indicazioni, secondo il gruppo di lavoro permanente su SARS-CoV-2, sono rafforzate da nuove evidenze scientifiche che riportano stime di efficacia del vaccino superiori a quelle precedentemente riportate, e dati di immunogenicità in soggetti di età superiore ai 55 anni, nonché nuove raccomandazioni internazionali tra cui il parere del gruppo SAGE dell’OMS.
In definitiva il vaccino presenta un pericolo? Al momento, non è ancora stato provato un nesso di causalità tra decessi attuali e vaccino. Non c’è alcuna evidenza di un nesso tra i casi di trombosi registrati in Europa e la somministrazione del vaccino Astrazeneca. La stessa azienda ha sottolineato in che da un’analisi dei dati di sicurezza su oltre 10 milioni di somministrazioni “non è emersa alcuna prova di un aumento del rischio di embolia polmonare o trombosi venosa profonda in qualsiasi gruppo di età, sesso, lotto o in qualsiasi paese in cui è stato utilizzato il vaccino”.
La decisione di ritirare un lotto, ha precisato il direttore generale Aifa Nicola Magrini, “è una misura cautelativa, consente di ispezionare nel dettaglio il lotto, fare esami sulla qualità del prodotto e verificare le circostanze. Allo stesso tempo i dati di tutti i paesi arrivati dall’Ema sono rassicuranti”.
Notizie incoraggianti ci vengono date da paesi come la Gran Bretagna. Il vaccino AstraZeneca è “sicuro ed efficace” , stessa considerazione per la Francia, che annuncia di non sospendere la somministrazione, in quanto non c’è motivo per sospenderlo poichè su 5 milioni di europei, 30 persone hanno lamentato disturbi della coagulazione. Si associa la Germania.
Intanto come giusta prassi, la questione continua e sarà valutata con le giuste misure di cautela e rigore scientifico. Ma la differenza sta proprio qui, accusare e spargere terrore infondato, sicuramente in questo momento, è un atto di bassa informazione. Spero che la stampa sia più lungimirante e attenta in futuro. La paura spesso logora, annebbia e non ci fa prendere decisioni basate sulla logica.
Le persone meritano un’ informazione migliore.
Dott. Francesco Domenico Nucera
FONTI:
https://farmaci.agenziafarmaco.gov.it/bancadatifarmaci/farmaco?farmaco=049314